W la scuola (che finalmente riapre)

W la scuola (che finalmente riapre)

Per due anni 15 milioni di bambini e ragazzi non hanno frequentato la scuola. Il 30 per cento di loro presumibilmente non tornerà in classe neppure ora che in Uganda finalmente si è conclusa la chiusura delle scuole più lunga del mondo. E altrettanto accadrà a 390 mila insegnanti. Un problema gravissimo per la regione del Karamoja dove Africa Mission Cooperazione e Sviluppo opera da cinquant'anni e dove ancora oggi si registra un tasso di analfabetismo pari all'82 per cento della popolazione.


In quest'ottica dunque, oggi più che mai, risulta fondamentale sostenere il progetto "W la scuola" che in questi anni ha consentito di pagare le tasse scolastiche di tanti bambini e ragazzi, garantendo loro un futuro in classe e non solo.

"L'obiettivo attuale – spiega il direttore di Africa Mission Carlo Ruspantini – è quello di raccogliere, già per questo primo trimestre, 30 mila euro che ci consentiranno di sostenere nello studio 298 ragazzi. Per questo però abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti e ci appelliamo dunque alla generosità di ognuno affinché il nostro obiettivo possa concretizzarsi".

Con le scuole chiuse da marzo 2020, i problemi per il popolo ugandese sono aumentati: "Secondo i dati di Unicef il 30 per cento dei ragazzi ugandesi non tornerà più in classe perché impegnato a lavorare – spiega il rappresentante del Paese di Africa Mission Cooperazione e Sviluppo Pier Giorgio Lappo – e lo stesso vale per circa 390 mila insegnanti. Una situazione decisamente problematica che in Karamoja si aggrava ancora di più: basti pensare che già prima della pandemia a frequentare le prime e seconde elementari era il 50 per cento dei bambini, mentre solo il 5 per cento frequentava gli ultimi anni delle elementari e solo l'1 per cento risultava iscritto alle superiori. Per quanto riguarda i docenti, molti cercano di trasferirsi dal Karamoja e i pochi riescono a garantire un bassissimo livello di insegnamento. Questo spiega il motivo per cui l'82 per cento della popolazione di questa regione è ancora analfabeta".

La chiusura delle scuole tuttavia ha avuto un effetto anche sociale: "Abbiamo registrato un aumento delle gravidanze in giovanissima età – fa notare don Sandro De Angeli che dal 2020 ha avviato un doposcuola per cercare di recuperare i ragazzi dei villaggi – dovuto al fatto che molti ragazzi si sono sentiti abbandonati a loro stessi. Fra l'altro anche per le famiglie è stata dura mantenerli e garantire loro un pasto come invece ad esempio il nostro Centro giovani e le scuole hanno sempre fatto".

Ecco dunque perché sostenere il progetto "W la scuola" è oggi ancora più urgente: puoi farlo direttamente qui.