VERRA‘ LA PIOGGIA

Cooperazione & Sviluppo ha firmato, a Giugno 2015, un accordo con la FAO per la realizzazione di un progetto che prevede da un lato la costruzione di infrastrutture idriche (21 bacini per la raccolta d’acqua piovana, 15 dighe sotterranee e 7 sistemi di micro-irrigazione alimentati da pannelli solari), dall’altro la realizzazione di un geo-database per la digitalizzazione, raccolta e sistematizzazione delle informazioni riguardanti l’acqua in Karamoja. Ecco le ultime riflessioni inviateci da Samuele che, con sua moglie Carlotta, segue la realizzazione del progetto per conto di Cooperazione & Sviluppo.


Un colpo di piccone alla volta, un viaggio di carriola dopo l’altro ed ecco proseguire lo scavo dei ventuno bacini di raccolta di acqua piovana che numerose comunità, aiutate da Co-operazione & Sviluppo, stanno realizzando nei sette Distretti della Karamoja. I lavori, iniziati in gran parte alla fine di settembre, proseguono, nonostante le piccole e grandi difficoltà che accompagnano puntualmente ogni progetto di cooperazione.
Ciò nonostante, uno scavo è un’attività programmabile, un’azione sulla quale possiamo esercitare un certo livello di controllo, pur nella sua complessità. Vi è però un altro elemento che invece non possiamo controllare ma senza il quale i nostri bacini sono del tutto inutili: la pioggia.
L’acqua infatti non dipende da noi. La fatica, l’impegno e il lavoro che le persone spendono ogni giorno sono un requisito necessario ma non sufficiente. Si può scavare, sperando che la pioggia riempia quel vuoto, ma se e quando quell’acqua verrà, e in quale quantità, è un fattore non controllabile. Sarà un dono, a discrezione della Natura. Tutti gli sforzi compiuti, inutili se l’acqua, capricciosa, decidesse di non sopraggiungere per i prossimi dodici mesi, avranno un senso solo nel momento in cui, messi da parte i capricci, la pioggia si presentasse puntuale all’appuntamento con la sua stagione.
Pensandoci bene, forse tutta la nostra vita è un prepararsi in attesa di un qualcosa il cui arrivo non è in nostro controllo. Un avvento che trascorre tra dubbi, gioia e paura.
Pascal diceva che “C’è abbastanza luce per chi vuole credere e abbastanza buio per chi non vuole credere”. Ho sempre trovato commuovente questo tratto di incertezza tipico della nostra natura umana: ogni giorno alcuni di noi si alzano e pregano, altri impostano le loro giornate nella convinzione che non vi sia un Cielo né Vita dopo la morte, tutti però, ognuno a suo modo, prendiamo il piccone, la pala e la carriola per aprire un vuoto, nell’attesa che qualcuno o qualcosa lo riempia, perché è solo scavando che possiamo lasciare un segno del nostro passaggio.
Se poi verrà la pioggia, allora alla soddisfazione per un lavoro ben svolto, aggiungeremo la gioia che solo un dono gradito e a lungo atteso può dare.
Felice Natale a tutti!
S.C.