Un salvadanaio di villaggio cambia la vita della comunità

Un salvadanaio di villaggio cambia la vita della comunità

Condividiamo la testimonianza di una delle beneficiarie del progetto "Nutrire di cibo e di conoscenze le comunità dei distretti di Moroto e Napak" finanziato da Aics: l'articolo è uscito anche sul sito "Insieme per gli ultimi" della campagna "Dacci oggi il nostro pane quotidiano" promossa da Focsiv e Caritas per sostenere diverse attività fra cui la nostra.

"A volte per cambiare in meglio basta un salvadanaio di villaggio". Agnes Nakalei ha 25 anni, tre bambini dai 3 ai 10 anni, una madre malata: vive con loro nel piccolo villaggio di Nakaalimon, nel distretto di Moroto in Uganda, da quando il marito se ne è andato. Lucy Nakiru invece di anni ne ha 48, è madre di quattro figli che abitano con lei in una capanna del villaggio di Lokeru nel distretto di Napak. Agnes e Lucy sono due degli oltre 2500 beneficiari del progetto "Nutrire di cibo e di conoscenze le comunità dei distretti di Moroto e Napak" che Africa Mission Cooperazione e Sviluppo porta avanti da tre anni con il sostegno dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo e la collaborazione di Cuamm Medici per l'Africa, Università Cattolica di Piacenza, Informatici senza frontiere e Meyer University Hospital Company.
L'obiettivo è di formare, attraverso il coinvolgimento di 85 "agricoltori modello" (model farmer), altrettanti gruppi agricoli comunitari: la formazione riguarda le tecniche agricole e zootecniche, i principi base del micro-credito e del risparmio attraverso l'adozione di "salvadai di villaggio", la creazione di pesticidi naturali e l'adozione di buone pratiche igienico-sanitarie e nutrizionali.
"Negli anni scorsi nascondevo i soldi che guadagnavo nella capanna, ma il rischio che sparissero o venissero mangiati dai topi era alto – spiega Lucy – grazie al salvadanaio del villaggio tutti possiamo tenere i nostri risparmi al sicuro e chiedere dei prestiti al gruppo, registrandoli. Con il prestito che ho chiesto, io ho potuto comprare sale, riso e carne per la mia famiglia: sono riuscita anche a coltivare più terreno, ricavando 8 quintali di mais che ho venduto per comprare mettere in produzione un po' di terra anche per mia figlia. Non avevo mai pensato di poterlo fare e questi risultati mi danno coraggio".
"Da questo progetto ho capito che se tutti danno un contributo, anche piccolo, i benefici sono grandi – le fa eco Agnes – le verdure che ho imparato a coltivare le vendo al mercato di Moroto: una parte del guadagno mi serve per comprare da mangiare ai miei figli, una parte per acquistare il mais necessario a produrre la birra da rivendere e infine una parte la metto nel salvadanaio di villaggio. Se lavoriamo e affrontiamo assieme le difficoltà, i risultati ci sono: si tratta solo di lavorare tanto, come gruppo, prendendosi cura del progetto e della terra. Se rimani seduto non raccoglierai mai niente, ma se pianti dei semi e te ne prendi cura, insieme, vedrai la vita".