Scommesse di vita per un futuro con una dignità

Scommesse di vita per un futuro con una dignità

Il racconto di Daniele ci fa riflettere molto sul tema dell'accoglienza e su cosa vuol dire la parola dignità! 
Attraverso questa testimonianza , ci fa capire uno dei lati più belli del servizio civile: parti, sei inserito in un programma fra tanti, ti dedichi a quello e ...poi una semplice visita in un progetto di un settore diverso dal tuo ti fa ragionare su te stesso,sulla tua missione personale e il perché hai scelto di fare questa esperienza . Capisci che, come organizzazione, la nostra vision e mission non possono essere focalizzate solo su un settore ma deve avere uno sguardo più ampio,  arrivare dove i diritti alle persone sono messi in discussione ed è nostro dovere morale intervenire.

Condensazione di considerazioni


….poi ci sono Elena e Martina ad Adjumani con il progetto di affiancamento dei rifugiati finanziato dalla cooperazione italiana (AICS) dove sembra quasi di essere in un luogo un po' finto…e qui ecco che partono  pensieri su pensieri, considerazioni su considerazioni…tutto ordinato, tutto pulito, un mucchio di sorrisi, di uomini, donne, bambini, bambine, anziani e…scommesse…scommesse non per soldi, ma scommesse di vita per un futuro con una dignità…a sì dignità…quella di cui si parla tanto nella nostra cara Italia…mmm si si.. in Italia questa parola forse sta diventando, mmm vediamo…si ecco sta diventando qualcosa di cui facciamo fatica a parlare e che ben peggio non vogliamo nemmeno dire…per poche migliaia di persone che chiedono aiuto chiudiamo frontiere, chiudiamo a chiave le porte, ci asserragliamo nelle nostre insignificanti case sperando che nessuno ci veda e ci disturbi. 
Ci facciamo condozionare dalla paura che qualcuno ci vuole inculcare nella testa, nel cuore solo perché per lui è così che la pensa; paura che ci fa diffidare persino del nostro vicino di casa e se ci va male anche del nostro parente più stretto; guardiamo con diffidenza chiunque e sminuendo e ridicolizzare la sensibilità delle persone e la verità e profondità della storia passata; prendiamo le decisioni solo a sentimento e movimento di pancia…dolori causati solo dal buio e dal terrore, capace di metterci bende sugli occhi lasciandoci indifferenti difronte al nostro fratello in difficoltà…così perdiamo il senso di comunità, di fratellanza e condivisione che qui in Uganda riesco a trovare più lucente e vivo tra la gente povera, volenterosa e piena di sogni…e sono orgoglioso di essere qui facendo parte di un'organizzazione che crede nell'Uomo, nella condivisione, nella persona, nel perdono, nell'aiuto, nel sostegno, nella pazienza, nel sorriso, nel lavoro duro e costante, nel tempo, nell'amicizia e in Dio e che con coraggio ci mette la faccia in tutto quello che fa. 
Ad Adjumani ho trovato un sistema di accoglienza della Persona con la P maiuscola…certo con i suoi difetti ma che si prende carico di chi ha bisogno perché sa che non è un aiuto invano ma che porterà beneficio anche al paese ospitante. 
Ho trovato popolazioni diverse tra loro che nella necessità hanno saputo incontrarsi, guardarsi in faccia e sorridere; osservando tutto questo mi chiedo perché noi "occidentali" che diciamo di essere così sviluppati e avanzati, ci stiamo sottosviluppando nella base di tutto...nel sentirci fratelli, uomini e donne di uno stesso mondo.
Quindi grazie ad Elena e a Martina per averci fatto immergere in questo mondo...grazie.
Grazie per avermi ridato conferma di una cosa che penso di me…sono un Uomo che come Cristiano e come scout, avendo fatto una ben precisa Promessa, ora e sempre dovrò metterci corpo e anima e faccia per difendere la "Persona e la sua Dignità" per essere sempre cittadino attivo di questo fantastico mondo.

Daniele Contini