Quando la gioia vissuta è così tanta va sempre condivisa! Fabriano testimone di Africa Mission.

Quando la gioia vissuta è così tanta va sempre condivisa! Fabriano testimone di Africa Mission.

Due esperienze differenti ma stesso entusiasmo! Chiara e Marta, volontarie del gruppo di Fabriano, dopo aver vissuto l'esperienza estiva del Vieni e Vedi, non si sono fermate e hanno condiviso con amici, giovani del liceo e i bambini delle scuole elementari il loro viaggio. Non solo si sono fatte portavoce di questa avventura, ma hanno portato un po' di Uganda e Karamoja nella loro città trasmettendo un messaggio di speranza. Lo hanno fatto con due progetti "su misura", pensati per i ragazzi del liceo e per i bambini delle elementari.
Ecco com'è andata...direttamente dalle loro parole!

"Tutto è iniziato quasi per caso. Tornate dal viaggio in Uganda eravamo piene di entusiasmo. L'esperienza che avevamo vissuto era stata così bella e piena che non potevamo tenerla solo per noi, sin da subito abbiamo sentito il bisogno di raccontare a quanta più gente possibile tutto quello che avevamo visto e vissuto. Il pubblico a cui volevamo principalmente rivolgerci era sicuramente quello della nostra età, così dopo aver contattato i nostri ex professori del liceo ci siamo ritrovate a portare la nostra testimonianza in due classi del Liceo Scientifico, il IV A e il IV C.
Raccontando di queste iniziative con tutto il nostro gruppo di Africa Mission una ragazza che ne fa parte, Alessia, ci ha proposto di andare anche nella sua classe. Grazie a lei e ad una professoressa che ci ha chiesto se eravamo disponibili a tornare altre volte, è nato questo progetto, un percorso durato 7 mesi con il IV B turismo dell'Istituto Morea. Con la collaborazione dei professori, rivelatesi molto disponibili nei nostri confronti, un sabato al mese da novembre a maggio l'abbiamo trascorso con questi ragazzi.
Il progetto ha visto svolgersi cinque incontri. Nel primo siamo andati alla scoperta di questo Paese meraviglioso, ovvero l'Uganda; quindi su un cartellone abbiamo fatto un brainstorming intorno alla parola "Africa" e poi abbiamo sottoposto i ragazzi ad un quiz per diminuire i numerosi luoghi comuni che tutti noi inevitabilmente abbiamo e incrementare invece le conoscenze. Infine abbiamo concluso parlando loro del nostro viaggio. Nel secondo incontro abbiamo trattato il tema dei bambini e dei vari progetti che l'associazione sostiene nel settore socio-educativo, riflettendo contemporaneamente su alcuni articoli della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Il terzo incontro ha visto come tema centrale il fenomeno del "Land Grabbing", affrontato attraverso un gioco di ruolo che noi stesse avevamo sperimentato durante il viaggio grazie ai ragazzi del servizio civile. Nel quarto incontro, dopo aver risposto ad alcune domande che i ragazzi si erano preparati durante le settimane in riferimento alla nostra esperienza nella terra africana, abbiamo preso visione del film documentario "Africa Mission", girato dal regista Tomaso Pessina. Nel quinto e ultimo incontro abbiamo finito di vedere il film a cui abbiamo fatto seguire un momento di riflessione simile a quello che noi stesse facevamo ogni sera durante le tre settimane di esperienza in Uganda. Quindi abbiamo consegnato a ciascun ragazzo un pezzo di carta dove dovevano scrivere una parola o una frase che rappresentasse ciò che questo percorso aveva lasciato loro, dopo che ognuno liberamente ha condiviso quanto scritto con tutto il resto del gruppo abbiamo riposto i foglietti all'interno di una lanterna, un piccolo simbolo che ricordasse il percorso svolto durante questi mesi. Infine come augurio personale abbiamo lasciato ad ogni ragazzo una piccolo foglio contenente una riflessione di José Saramago.
Tirando le somme possiamo affermare con certezza che questo percorso ha arricchito in primis noi, ci ha messe alla prova cercando ogni volta di fare il nostro meglio, è stata un'opportunità per imparare tantissime cose nuove: sia da un punto di vista nozionistico nel momento in cui andavamo a programmare le varie riunioni, sia dal punto di vista umano per merito dei ragazzi. Loro infatti si sono dimostrati sempre curiosi, non hanno mai avuto paura di mettersi in gioco e non c'è stata volta in cui i loro interventi non sono stati appropriati o superficiali. I feedback sono stati sempre positivi e la soddisfazione più grande, inaspettata, è arrivata quando più di un ragazzo ci ha confessato che in futuro vorrebbe partire per fare quest'esperienza. 
Noi siamo immensamente grate a questi ragazzi, senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Felici di aver camminato insieme".

"Il progetto di conoscenza della terra africana con i bambini delle classi elementari ci ha da subito entusiasmato e, dopo la soddisfazione avuta nella scuola primaria "Mazzini", abbiamo deciso di incontrare i ragazzi della scuola primaria "Allegretto di Nuzio" di Fabriano. L'incontro con la classe V è stato meraviglioso. La nostra idea era quella di riflettere insieme sulle differenze e somiglianze che ci sono tra la vita di un bambino africano e quella di un bambino italiano e quindi raccontare della nostra esperienza in Uganda. Siamo partiti tutt'insieme in questo viaggio immaginario e nella prima tappa siamo andati alla scoperta del Paese, dopo aver chiesto ai bambini cosa si aspettassero di incontrare abbiamo preso visione di alcune foto che rappresentavano strade, mezzi, case, animali, cibi. I nostri piccoli viaggiatori però non si sono accontentati di questa breve presentazione e la loro curiosità ci ha spinte a trattare altri temi molto importanti, ovvero quelli dell'acqua, dell'istruzione, della sanità, della politica. Abbiamo proseguito facendo vedere, toccare, annusare vari oggetti ugandesi: kalabash, suka, stoffe, ecc. Infine abbiamo lasciato a ciascun bambino un proverbio africano con una foto e per la classe un animaletto in stoffa.
In tutta sincerità: la realtà ha decisamente superato le aspettative, i bambini si sono dimostrati entusiasti, curiosi, sensibili, attenti e partecipi. La gioia nel constatare che il terreno in cui hai provato a gettare il seme è buono è indescrivibile. Come sempre sono stati loro a lasciare qualcosa a noi, qualcosa di molto bello e prezioso di cui conserveremo il ricordo. Grazie."

Grazie a Chiara Caselli e Marta Girolametti (gruppo di Fabriano).