NAKAPIRIPIRIT MARATHON: DI CORSA CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI.

Sabato 21 gennaio si è tenuta la Maratona di Nakapiripirit, tradizionale evento promosso e finanziato da Unicef per sensibilizzare il popolo karimojong su argomenti importanti. I temi della manifestazione sono stati le FGM (Mutilazioni Genitali Femminili) e Child Marriage, fenomeni che ledono la donna sin dalla più tenera età ma difficili da estirpare dalla cultura del Karamoja. Molti sono stati i soggetti e le associazioni coinvolte nella programmazione e nell’organizzazione dell’evento, primi tra tutti i team di Child Protection di Nakapiripirit e i nostri volontari a Moroto, impegnati nella difficile preparazione di un’occasione così grande.
La giornata è iniziata con la registrazione dei partecipanti. All’appello circa 600 corridori tra uomini e donne di tutte le età: circa 130 i bambini sotto i 13 anni; poco più di 100 le ragazze fra i 13 e i 17 anni; 160 i ragazzi tra i 13 e i 17 anni; circa 140 uomini e una 70 di donne. Per loro 4 gare ufficiali differenti in base al genere e alle età: uomini e donne adulte hanno corso i 10 chilometri, mentre per ragazzi e ragazze è stato proposto un percorso di 5 chilometri.

È i più piccoli? Niente paura! Anche i bambini e le bambine sotto i 12 hanno potuto mostrare la loro tenacia, correndo due giri nel campo da calcio della scuola sotto gli occhi di tutti gli spettatori e delle autorità. Finita la maratona i partecipanti hanno potuto rilassarsi guardando il bellissimo spettacolo offerto da un gruppo di acrobati di Kampala, seguiti dai discorsi delle autorità.
È stato poi il momento delle premiazioni!
I primi 10 corridori di ogni categoria hanno ricevuto dei premi per il loro impegno - tra i doni: delle biciclette, dei palloni, ma anche delle capre.

Dal Karamoja raccontano che è stata una giornata impegnativa ma splendidamente riuscita proprio grazie al contributo di ogni singolo volontario. Prova ne è stata l’affluenza e la grande partecipazione dei corridori. Tra questi anche un muzungu (uomo bianco), Daniele, che ci racconta con il sorriso l’esperienza fatta in prima persona.

Che dire…e’ stato un successo! Ovviamente non per la mia posizione al traguardo ma per l’evento stesso. Ad occhio un migliaio di persone hanno partecipato all’evento, come corridori o come spettatori.
Fin dalla mattina presto sono cominciati i lavori di preparazione e la registrazione dei partecipanti. Sono arrivate persone da tutto il distretto e anche da quello vicino di Amudat. Quest’ultimo e’ il distretto che ha il più alto numero di mutilazioni genitali femminili, e dunque è stato importante che ci fossero anche persone che venissero da lì.
Dopo aver assistito alla partenza della 10 km delle donne, attorno alle 10.15 siamo partiti noi uomini e dopo la bellezza di 49’ 28” 86 sono arrivato al traguardo. Quello che mi rimarrà nel cuore è vedere la sorpresa delle persone nel vedermi correre, nonché quella di tutte le persone al traguardo. Sono molto contento di aver scelto di correre per le emozioni che mi ha fatto vivere ma soprattutto per mostrare che anche cose che non si pensa possano accadere (come vedere un muzungu correre a Nakapiripirit, o vedermi superare dagli ugandesi nella corsa) invece possono essere reali. E allora perchè non abbandonare le mutilazioni genitali femminili? Bisogna crederci. L’ex presidente degli Stati Uniti diceva “yes, we can”. E allora possiamo anche noi dire e credere che sarà una pratica che verrà eliminata.