Con F-Sure distribuita quasi una tonnellata di semi e legumi

Con F-Sure distribuita quasi una tonnellata di semi e legumi

Il diritto al cibo? È una questione di geografia. In Karamoja una persona su due vive in una condizione di sicurezza alimentare. Per questo come Africa Mission Cooperation and Development da anni siamo attivi con il programma F-SURE che cerca di offrire un sostegno a chi quotidianamente si trova a fronteggiare gli effetti combinati di siccità, degrado ambientale e cambiamento climatico. E non sa cosa mettere nel piatto. La soluzione è l'incentivazione di sistemi di produzione alimentare sostenibili per l'ambiente e benefici per le comunità del territorio.

In questo programma, AMCD interviene con due progetti distinti accomunati dagli obiettivi: applicare i concetti di gestione integrata delle risorse naturali e di gestione sostenibile del territorio per incrementare e migliorare la produzione agricola senza intaccare la qualità dei suoli.
Il primo progetto, finanziato da FAO, nelle ultime settimane si è incentrato sulla semina e sulla coltivazione della manioca da parte dei 32 gruppi delle scuole agro-pastorali (APFS) nella sotto-contea di Nadunget e dei 31 gruppi APFS nella sotto-contea, con le sementi distribuite loro all'inizio del mese. Anche il bestiame, comprendente capre e pollame, è stato distribuito ai gruppi APFS che ne avevano fatto richiesta. Complessivamente ai 63 gruppi APFS sono stati distribuiti 580 chili di semi di cereali composti da granturco e sorgo, oltre a 277 chili di legumi.
Il 90 per cento dei 63 gruppi ha partecipato anche al VSLA, un'attività di risparmio dove ognuno può chiedere un prestito per particolare urgenze: alcuni di loro hanno raccolto un anno di risparmi, li hanno poi riscattati e hanno condiviso il loro investimento. Così è avvenuto ad esempio per due donne delle sotto-contee di Tapac e Nadunget che sono riuscite ad incrementare notevolmente il loro reddito grazie ai prestiti ottenuti dal loro gruppo: entrambe stanno pensando di espandere la loro attività.
Il secondo progetto invece punta a incentivare il ruolo di piccole realtà locali della cooperazione allo sviluppo, dette CBO (Community Based Organitation). Dotando dei mezzi, delle conoscenze e degli strumenti necessari a portare a termine quelle iniziative che oggi solo grandi organizzazioni internazionali sono in grado di svolgere, queste piccole realtà potranno finalmente essere in grado di crescere e diventare operatrici di sviluppo di primo piano. Nei primi mesi le attività rilevanti sono state la selezione e presentazione del 7 CBO, il Processo di revisione della proposta di progetto, gli Incontri per l'avvio del progetto e la mappatura e valutazione dei siti del progetto.
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