Eccoci, noi!

Eccoci, noi!

Benedetta e Francesco si raccontano, hanno iniziato con noi come volontari nel 2016 e oggi, a distanza di due anni, rinnovano la loro scelta di essere in Karamoja.

"Stiamo arrivando alla fine dell'anno, il secondo passato a Moroto.
Scriviamo poco, ma non diamo come sempre la colpa al tempo, solo che è più facile esprimersi in altri modi, e condividere utilizzando foto o video che mostrano meglio ciò che stiamo facendo. Foto, video, sono immediati e ad effetto, sono la parte veloce, ma anche fugace e momentanea, che non richiede impegno da parte di chi guarda, di chi la riceve. Le parole sono più complicate, richiedono comprensione, ma esse, se riusciamo ad essere bravi, riescono ad esprimere quello che stiamo vivendo, non solo ciò che stiamo facendo.
Un altro anno é passato: emozioni, difficoltà, soddisfazioni, fatiche, gioie...insomma, tutto ciò che si vive in un anno. E come sempre, si torna diversi.
In questo momento c'é un miscuglio di emozioni che ci frullano in testa, pensieri, sogni, progetti. La consapevolezza di tornare un po' diversi, la voglia di trasmettere ciò che stiamo vivendo, il voler condividere con le persone che amiamo la nostra scelta, la nostra vita. 
Si torna in Italia con qualche fratello in più, con qualche amico in più, che ci terranno legati a questa terra anche a chilometri di distanza. 
Chi torna dall'Africa sa bene come avvenga questa magia speciale: partiti con tutte le buone intenzioni di donare, condividere e aiutare il povero/il prossimo si torna con la netta sensazione che sei tu quello che ha ricevuto, sei tu quello a cui è stato donato qualcosa, sei tu quello che è stato aiutato. Si torna più pieni anche spiritualmente di quando si è partiti.
Noi vorremmo trasmettere PASSIONE. Trasmettere la passione che abbiamo e che viviamo qui in Uganda a chi é in Italia che ci aspetta. Trasmettere passione per la vita e per il lavoro a chi condivide con noi il cammino in Karamoja. La passione come forte commozione dell'animo, passione che é coinvolgente, passione che é travolgente, un continuo lasciarsi toccare. Non solo in modo figurativo dalle cose, ma anche dalle persone, dai bimbi curiosi, dagli uomini che ti stringono la mano. La passione nel lavoro, non solo come mezzo di guadagno. La passione per la vita, non del sopravvivere alla giornata, ma sognare, progettare, vivere.
Non siamo indispensabili, non siamo eroi, non siamo fondamentali, ma vogliamo fare la differenza. 
Fare la differenza può essere facile, perché siamo stranieri e il colore della nostra pelle è un marchio che ci contraddistingue e che ci portiamo dietro, insieme a tutti i miti e stereotipi dell'uomo bianco. 
Ma fare la differenza può essere difficile, perché non vogliamo apparire o sentirci diversi, ma fratelli, amici. 
Siamo fortunati. Qui é facile ammirare le bellezze che ci circondano e apprezzare le cose belle della vita, farci stupire dai piccoli gesti; vediamo ciò che guardiamo e diventiamo ciò che ci ri-guarda. 
Dal riguardare continuamente, si sviluppa l'attenzione, il custodire, considerare e conservare, il prendersi cura di ciò che ci circonda. Ecco cosa fa la differenza: il riguardare, il dare significato a ciò che vediamo, a ciò che facciamo, a ciò che viviamo.
Torniamo contenti, soddisfatti, orgogliosi e invitiamo chiunque a mettersi in viaggio, che sia piccolo o che sia grande, che sia fisico o spirituale, perché ne vale sempre la pena.
Benedetta e Francesco