Don Vittorione, una missione: 4 ingredienti!

Don Vittorione, una missione: 4 ingredienti!

Ecco la testimonianza di Mario, nostro casco bianco. La distribuzione di materiale, soprattutto abbigliamento, al centro giovani fa parte della attività quotidiane: dopo le competizioni, sia sportive che ludiche, si consegna ai ragazzi un premio. Mario ci aiuta a capire come questo gesto, all'apparenza poco rilevante, faccia parte di un percorso iniziato molti anni fa da Don Vittorio. Non si tratta di assistenzialismo ma far sì che ogni essere umano abbia pari dignità e diritti. Nella sua riflessione si immedesima nel nostro fondatore per capire cosa ha spinto don Vittorio ad arrivare fino in Karamoja e dove ha trovato l'ispirazione: nella parole di Gesù nel Vangelo!



- "…io ho avuto fame e mi avete dato da MANGIARE, ho avuto sete e mi avete dato da BERE; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete VESTITO". Queste parole fanno parte della conoscenza comune, a volte sono state usate oltre il necessario; altre volte invece sono così coerenti che non si possono non citare. E' il caso di Don Vittorio, della Karamoja e di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo.
MANGIARE E BERE. Ho sempre pensato che il vangelo è come una procedura che ci indica qual è la strada per vivere la vita per davvero ma quello che ho capito oggi è un'epifania per me. Cominciato il servizio civile ho trascorso i giorni prima della partenza per l'Africa in sede a Piacenza per essere formato da AMCS. Un pomeriggio più o meno verso le 5 e mezza mi sono ritrovato da solo in magazzino per preparare le ultime cose per una piccola cena di "arrivederci" in onore dei caschi bianchi. Un raggio di sole passava da una delle finestre del magazzino e si posava su un bancale pieno di cartelle e documenti. Era impossibile per me non darci un'occhiata a tal punto. Scopro che tutti quei documenti erano ordini di spedizione di cibo in Africa: riso, pasta, passata di pomodoro, sale, panettoni, zucchero, e molte altre cose. Mi soffermo sulla firma di Don Vittorio e realizzo che tutto ciò che ho vissuto con Africa Mission fino a quel momento era grazie a lui. E' li che ho cominciato a cercarlo e ho provato a conoscerlo. "Avevo fame e mi avete dato da mangiare", è così che Gesù ci ha detto dove trovarlo nella terra: "ogni volta che incontrate un affamato, ecco io sarò in lui". Immagino Don Vittorione leggere questo passo del vangelo e capire che se vuole aiutare deve dare da mangiare a chi non ne ha. La gente si domanda perché è arrivato fino in Karamoja: secondo me, perché cercava Gesù. Esattamente come in una ricetta di cucina mi immagino Don Vittorio aprire la bibbia e leggere a mente: "ingredienti per la vita: sfamare, dissetare, ospitare, vestire" chiudere il libro con la ricetta e pensare: "ok, di cibo ce n'è tanto in Italia, lo porto da qua; la seconda necessità è l'acqua: come posso portare l'acqua?". E' così che ebbe inizio la seconda forma di amore per i fratelli Karamojong. L'inizio delle trivellazioni, l'inizio dell'acqua, la fine del semi-nomadismo e l'inizio di una vita nuova. Il terzo ingrediente per la vita è "ospitare". Impossibile per un espatriato ospitare qualcuno che già vive a casa sua. "Forse non sono io che devo ospitare, forse sono i miei fratelli Karamojong che mi ospiteranno." Ecco il terzo pilastro di AMCS: la presenza! La presenza è un modo per mettersi in cammino assieme e non imporre una strada, ma essere li a fianco quando il compagno cade per rialzarlo. La presenza della famiglia di Africa Mission in Karamoja è anche l'unico modo per creare una relazione di dare-ricevere tra noi e i fratelli K-jong (come si usa dire ora). Solo essendoci diamo la possibilità a loro di ACCOGLIERCI e quindi di agire secondo il volere di Gesù per noi. Accogliere è amare. L'ultimo ingrediente della ricetta che Don Vittorio leggeva era il "vestire". Ecco che anche qui il popolo Karimojong si dimostrava adatto al mandato che risuonò forte nel cuore del nostro fondatore. Qui in Karamoja la nudità non era uno scandalo ma quasi una costante nonché la normalità. Non c'era vergogna nella nudità; non tra loro, penso. Ecco che questo mandato, un tempo non prioritario per un popolo che moriva di fame e sete, diventa oggi tanto importante quanto gli altri. Oggi se vai a scuola non puoi andarci nudo, anzi! Devi presentarti con l'uniforme della scuola bella pulita oppure ti cacciano a casa! Lo si vede anche nel campo da calcio: se metti un pallone in campo crei subito un gioco ma aggiungici delle casacche o addirittura delle uniformi che subito si respira aria di appartenenza. Chi gioca con un colore comune si sente parte di qualcosa. E' proprio qui che un semplice vestito, o una maglia può trasformarsi in qualcosa di più grande. Lo vedo chiaramente con i ragazzi di strada: un ragazzo che cresce fuori dalla famiglia ha un vuoto, non si sente parte di niente e piano piano non si sentono più parte nemmeno della vita. Con questo articolo voglio ringraziare tutti quelli che hanno dato vestiario di ogni sorta a C&D, grazie al vostro contributo avete fatto sentire giovani parte di qualcosa, ma soprattutto avete permesso a Don Vittorio di continuare nel suo mandato e nella sua ricetta migliore.