Ci troviamo in piazza!

Ci troviamo in piazza!

Pochi giorni fa, al centro giovani c'è stata la chiusura del torneo tra ivillaggi. Tutti i villaggi di Moroto si sono riuniti partecipando sia con i giocatori impegnati nelle competizioni di pallavolo, netball e calcio, sia con i numerosissimi tifosi che animavano le partite. È stata una bellissima giornata vissuta nello spirito più africano, quello della felicità.
Mario, casco bianco inserito nel centro giovani, ci racconta come un semplice torneo diventa occasione d'incontro e di crescita. Leggiamo le sue parole: 

Quante volte vi è capitato di dire "ci vediamo in piazza!" per darvi un appuntamento con un'amica o la vostra compagnia di amici? La piazza fa parte della vita degli italiani da secoli: nella piazza si cerca frutta e verdura nei giorni di mercato, si beve un caffè o un aperitivo in compagnia o si gioca a pallone quando si è un po' più piccoli. Cosa succede quando le piazze non ci sono? In Karamoja le piazze come le intendiamo non ci sono proprio; ecco perché i punti di incontro sono sempre stati altri per i karimojong. Un'ekicolong (sedia) all'ombra di un'acacia è tutto ciò che bastava un tempo per fermarsi a fare due chiacchiere con chiunque ne avesse voglia ma ora le cose sono cambiate, l'arrivo dei coloni e successivamente della società del nord del mondo ha modificato questa "piazza culturale" e introducendo una serie di realtà al quale il popolo karamojong non era pronto a gestire. Uno dei "regali" più grandi della società europea è stato il calcio. Immaginate con che occhi un popolo di persone che vive con meno di 1,50€ al giorno guardi un calciatore come Cristiano Ronaldo (alias CR7) che invece vive con poco meno di 85'000 euro al giorno. Creare un idolo nella propria testa è una cosa così semplice, basta rendere divino qualcosa che invece è umano, e per un popolo ridotto alla sussistenza il calcio si trasforma in qualcosa di diverso da un modo per divertirsi, diventa invece essere sempre più simili a Dio stesso (sostituito da un uomo).
Ecco perché tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 al centro giovani "Don Vittorio" tanti giovani provenienti da tutti i villaggi di Moroto si sono incontrati e sfidati nel torneo inter-villaggio. Rendere lo sport un gioco condiviso, un momento di "piazza" dove i giovani possono parlare, condividere l'emozione di una grande parata o di un canestro impossibile è un modo per rendere un gioco, gioco e di rendere gli uomini, fratelli. Per non parlare di giovani che invece di restare per strada in cerca soldi per mangiare attratti dallo sport si fermano in un pomeriggio di genuina infanzia. La ciliegina sulla torta sono state le discussioni portate avanti con i giocatori delle squadre che parlavano di quanto lo sport sia un modo per eliminare la pigrizia e sviluppare nuove passioni. Il torneo si è concluso il 31 gennaio nel più bel clima immaginabile, sei squadre si sono sfidate sui campi di calcio, netball e pallavolo per definire che si fosse più impegnato nel torneo. Le tre squadre vincitrici a fine giornata hanno ricevuto una coppa ciascuna e delle uniformi arrivate dall'Italia grazie al gentile sostegno di alcune associazioni sportive. 

Il centro giovani si è trasformato in una piazza e ha permesso, per questi due mesi, di aggregare giovani appassionati di sport. Quest'ultimo è diventato vettore di incontro e condivisione: due principi fondamentali della missione di Africa Mission-Cooperation and Development