AMCD contro il colera a Moroto

AMCD contro il colera a Moroto

A Loputuk, dove abitualmente vengono svolti i corsi di cucito per le donne, oggi c'è un centro di isolamento per i malati di colera. L'emergenza è scattata qualche settimana fa e un primo focolaio è stato individuato nei villaggi vicino a Moroto: 150 sono i casi finora riscontrati e tutti ricoverati al dispensario di Loputuk Health Centre III, mentre diversi sono i morti.

Africa Mission Cooperation and Development fa parte del Comitato della Task Force contro il colera insieme a Local Chief Five (LC V) di Moroto, Dho, Dwo, Deo e alle ong Gyz, Mercy Corps, Unicef, Who, Save the Children e Caritas Moroto. Per quanto riguarda AMCD, il Movimento di don Vittorione ha messo a disposizione il "Centro donne di Loputuk" come centro di isolamento: il dispensario di Loputuk e il vicino centro polifunzionale di AMCD, dove negli ultimi anni vengono svolte attività educative e formative con le donne provenienti dall'intera area popolata da circa 20.000 persone, sono stati costruiti da don Vittorione nella seconda metà degli anni Ottanta ed è il Centro in cui ha iniziato la suo percorso di solidarietà in Uganda anche il piacentino Roberto Gandolfi. Nella struttura non c'è però spazio separato per i pazienti maschi e femmine, pertanto il Comitato contro il colera ha chiesto ai partner di fornire una partizione temporanea nella hall, anche se finora nessuno si è fatto avanti. Loputuk HC Manager ha richiesto altri letti, sia nel centro di isolamento che nel reparto. AMCD ha anche effettuato dei lavori di riattivazione di un pozzo nel vicino villaggio di Loputuk e promesso un'analisi della qualità dell'acqua dello stesso: il campione è già stato portato nel laboratorio AMCD. Infine, il Movimento ha fornito anche sapone liquido e mascherine e sta organizzandosi per spostare cinque interventi di riabilitazione dei pozzi dalla zona di Tapac a quella di Moroto. "Purtroppo le difficoltà non vengono mai da sole – è il commento dei rappresentanti del Movimento – e così quest'anno insieme al coronavirus il Karamoja si trova alle prese anche con il colera, che trova ampia diffusione a causa delle abbondantissime piogge che attualmente hanno investito la regione: il rischio ora è che non si possa seminare per tempo, cosa che avrebbe delle conseguenze drammatiche, e intanto anche gli interventi di riabilitazione dei pozzi sono resi più complessi. Da parte nostra garantiremo il maggior impegno possibile".