L'orgoglio di indossare una divisa. Aggiornamento progetto Nuyok.

L'orgoglio di indossare una divisa. Aggiornamento progetto Nuyok.

Aggiornamenti dal progetto Nuyok. Rossella ci racconta come procede il progetto di formazione professione per 12 giovani del Karamoja. A che punto siamo? Quale impatto sta avendo il progetto sui ragazzi e sulle loro famiglie?

"La settimana scorsa, a due mesi dall'inizio dei corsi, abbiamo dato inizio alla fase di registrazione degli studenti. Tutti i beneficiari del progetto Nuyok devono essere intervistati e i loro dati inseriti in un'applicazione di nome "ComCare", tramite l'utilizzo di un tablet.
Luogo di provenienza (distretto, sub county, parish e villaggio), età, stato civile e membri del nucleo familiare sono le principali informazioni richieste. Da notare la scelta delle parole.
Al posto di "famiglia" ho scritto "nucleo familiare", e questo è voluto. "Household" sta ad indicare il numero di persone che letteralmente condividono la stessa ciotola durante il pasto. La concezione di famiglia qui è diversa, spesso più ampia e meno associata al legame di sangue. Un nucleo familiare può essere composto da membri della famiglia ma anche da bambini orfani di cui la donna di casa si prende cura; allo stesso modo, i figli che hanno trovato un compagno/a e si sono spostati non fanno più parte del nucleo familiare poichè, spostandosi, hanno dato vita ad un loro nuovo "household".
Siamo andati al Nakapiripirit Technical Institute e abbiamo parlato con i ragazzi. 12 di loro, provenienti dalla sub county di Nabilatuk, sono saliti in macchina con noi e abbiamo iniziato l'attività, spostandoci di parish in parish, di villaggio in villaggio, di casa in casa. Ognuno di loro ci ha portato a vedere la capanna in cui abita e a conoscere le persone con cui vive. 12 ragazzi e 12 situazioni completamente diverse. Simon ha un nucleo familiare composto da 17 persone mentre Daniel vive solamente con la nonna, anziana e con problemi di vista. Kennedy vive in una casa molto bella (per gli standard locali), con un ampio cortile, un granaio e una latrina, in un centro abitato di discrete dimensioni, Mark viene invece da un lontano posto isolato, qualche capanna, tanti bambini e vestiti scoloriti dal sole. Ruth, 20 anni, madre di due bambini e separata dal marito e poi Hendry, ancora figlio e non ancora padre. E avanti così, ogni ragazzo una storia, ogni casa una diversa realtà.

Ad accomunare tutti sono: aspettative e orgoglio. Aspettative da parte della famiglia che attende a casa, paziente, il momento in cui il ragazzo/a finirà il corso e troverà un lavoro. Attende il momento in cui il ragazzo/a riceverà il primo stipendio, attende il momento in cui le cose inizieranno (forse) a cambiare per tutti. Avere qualcuno a casa che aspetta non è facile, il carico sulle spalle è pesante e la paura di deludere le aspettative di chi ti ha cresciuto (o dovrai crescere) è enorme. Dall'altra c'è l'orgoglio: mi ha stupito immensamente l'orgoglio con cui i ragazzi sono entrati nel villaggio e hanno attraversato la soglia di casa, indossando la divisa "da lavoro" a testa alta. I paragoni non si fanno, proprio anche per la diversità di situazione, ma una riflessione scappa. Fosse successo in Italia, in una scuola alberghiera ad esempio, come prima cosa i ragazzi sarebbero andati a cambiarsi: avrebbero lasciato grembiule e cappello per indossare qualcosa di bello con cui farsi vedere dalle famiglie, dopo quasi tre mesi di lontananza da casa. 
I nostri ragazzi, prima di salire in macchina, si sono sistemati l'abbigliamento da lavoro: gli studenti di BCP (building and concrete practice - muratore) dotati di tuta da lavoro, caschetto protettivo e stivali in gomma mentre le ragazze di bakery (cucina) con grembiule e cuffia da cuoco. E' stato bellissimo! Sono entrati in casa e hanno salutato con grande eleganza, consci di tutte le speranze in loro riposte.
Poter frequentare questi 6 mesi di corso è un'opportunità grandiosa. Alloggiare in dormitorio, disporre di 3 pasti al giorno, imparare un mestiere e seguire corsi di formazione professionale aiuteranno questi giovani a costruire un futuro migliore per loro e le loro comunità. L'obiettivo del progetto Nuyok è proprio questo: avere un impatto sulle comunità locali permettendo a giovani karimojong di acquisire competenze personali e lavorative".
Rossella Corrà
servizio civile 2019